Gio. Giu 12th, 2025
ph. Ansa

Città del Vaticano — Alle 21:01 di oggi, puntuale e densa, la fumata nera si è alzata dal comignolo della Cappella Sistina: segno inequivocabile che al termine della prima votazione del Conclave, i 133 cardinali elettori non hanno ancora raggiunto un accordo sul nome del nuovo Papa.

La giornata era iniziata con la celebrazione della Messa “Pro eligendo Romano Pontifice” nella Basilica di San Pietro, presieduta dal cardinale decano Giovanni Battista Re. Nell’omelia, Re ha richiamato l’assemblea — e indirettamente anche il mondo intero — al senso profondo di questa elezione: «Il mondo di oggi attende molto dalla Chiesa per la salvaguardia di quei valori fondamentali, umani e spirituali», ha detto, rimarcando il ruolo che il prossimo Pontefice sarà chiamato a esercitare non solo sul piano religioso, ma anche etico e culturale.

Il Conclave si è aperto ufficialmente intorno alle 17:30, quando il maestro delle cerimonie ha pronunciato il tradizionale «extra omnes» — «fuori tutti» — chiudendo le porte della Sistina e lasciando soli i cardinali elettori, raccolti in silenzio e preghiera. Durante lo scambio della pace nella Messa del mattino, Re ha anche rivolto un augurio «doppio» al cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, un gesto che non è passato inosservato tra gli addetti ai lavori, anche se ogni interpretazione resta nel campo delle ipotesi: il Conclave è, per sua natura, uno spazio di discernimento riservato e lontano dalle logiche delle previsioni esterne.

La fumata nera della prima sera era ampiamente prevista: raramente nella storia recente un Pontefice è stato eletto già al primo scrutinio. Domani i cardinali riprenderanno le votazioni con due scrutini al mattino e due al pomeriggio, finché non si raggiungerà la maggioranza qualificata dei due terzi.

In piazza San Pietro, intanto, fedeli, pellegrini e curiosi hanno accolto il fumo nero con un misto di pazienza e trepidazione, consapevoli che ogni Conclave è un tempo sospeso, dove il mondo intero guarda a un piccolo gruppo di uomini chiamati a scegliere un pastore per oltre un miliardo di cattolici.

La Chiesa si confronta con sfide imponenti: il declino della pratica religiosa in molte aree del mondo, la necessità di dialogo con altre fedi e culture, la gestione delle riforme interne, le questioni etiche globali e le ferite ancora aperte di scandali e divisioni. Il prossimo Papa avrà il compito di orientare il timone con saggezza e coraggio.

Per ora, il mondo attende. Domani, un altro sguardo al comignolo della Sistina.

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