Gio. Apr 25th, 2024

Le recensioni di Comete: Acciaio – 2010

Guardare tutti gli aspetti della realtà senza giudicarli, per ricrearla così con assoluta naturalezza sotto gli occhi del lettore: è il riuscitissimo obiettivo di Acciaio , premio Campiello, premio Flaiano e premio Fregene 2010. Piombino e i suoi mastodontici impianti metallurgici, gramo sostentamento della comunità sociale cittadina, inquadrano il difficile transito verso l’adolescenza delle inseparabili Anna e Francesca, alla scoperta di sé stesse e ribelli contro le proprie famiglie fallite e infelici, incapaci di garantire speranze e sogni al loro futuro. Il contesto concreto del mondo operaio e delle sue piccole grandi tragedie rappresenta così lo sfondo su cui si muovono due esseri in boccio, sempre più consapevoli dell’unico potere che hanno, la bellezza e il fascino dell’età, per affermare prepotentemente la propria esistenza e farsi largo fra i coetanei, in un mondo crudele pronto a escludere chiunque non sfoderi le unghie nella lotta per la sopravvivenza. A quell’età, per vocazione drammatica, e in quel contesto violento e limitante, anche l’amore è feroce: pudore e sensibilità vanno a braccetto con l’odio, l’orgoglio, la competizione, il rifiuto e la vendetta, e può anche risolversi in tragedia per una serie di circostanze sventurate, così come può essere ritrovato con naturalezza e leggerezza ed in modo inatteso. Non ci sono grandi valori e grandi speranze, in questo mondo, ma al tempo stesso la vita sembra capace di aprire alla fine nuove prospettive, indefinite ma reali: è un messaggio di consistenza tenue ma di segno positivo quello che sembra aleggiare sulla conclusione, che lenisce qualche amarezza e qualche delusione, mentre all’orizzonte si staglia la lontana, ma non irraggiungibile, isola d’Elba: miraggio da ricchi, e meta finale delle due amiche.

Francesca Gambardella

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