La medicina dello sport
Lo sport ed il benessere psicofisico accompagnano da sempre le nostre vite, ma periodi fortemente difficili come quelli che stiamo vivendo rischiano di accentuare stili di vita passivi e spesso dannosi. L’essere umano ha da sempre sentito il bisogno di creare nuovi sport dove poter competere e dimostrare le proprie potenzialità, ma non tutte le attività sportive riscuotono la stessa visibilità, e non tutte riescono a far breccia nei nostri cuori. Questa rubrica nasce con l’intento di far conoscere ai lettori alcune di queste attività, per poterle approfondire e, perché no, lasciarsi trasportare.
La medicina dello sport è una branca della medicina, che si occupa dello sport in generale e delle sue patologie. Oggi giorno la preparazione atletica ha raggiunto un’importanza enorme, tanto da diventare indispensabile. Nell’antica Grecia medici del calibro di Ippocrate consigliavano, al fine di risolvere alcuni problemi fisici, la ginnastica o accurati massaggi. Anche tra gli antichi Romani il tema non era estraneo: il dottor Galeno descrisse infatti per la prima volte le malattie professionali degli atleti. Le osservazioni circa i benefici della ginnastica proseguono nel Rinascimento, quando Girolamo Mercuriale scrisse il “De Arte Gymnastica”, considerato come il primo trattato della medicina sportiva. Tra i grandi nomi che la storia ci lasciato, merita una menzione d’onore Angelo Mosso, che influenzò decisamente gli orientamenti didattici in campo di educazione fisica, per far avvicinare i ragazzi al mondo dello sport.
Nel 1929 nasce la FMSI, la federazione medico sportiva italiana, che ha il compito di tutelare la salute degli atleti e regolare il corretto svolgimento delle competizioni. Quest’ultima viene ben presto riconosciuta dal CONI, al pari di altre discipline sportive, ottenendo dei finanziamenti, e ha sede a Roma. Ancora oggi la FMSI fornisce alla NADO ITALIA gli ispettori incaricati di effettuare i controlli antidoping.
Francesco Maddaluno e Carmelo Galdieri
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