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Cult movies n.5

di Editore Apr23,2021 #areo #film #pazzo

                                                                    L’aereo più pazzo del mondo

Nel 1980 usciva sul grande schermo uno dei più memorabili capolavori della comicità, il film “L’aereo più pazzo del mondo”, diretto dai registi Jim Abrahams, Jerry Zucker e David Zucker. Se per pura casualità non vi foste mai imbattuti in questa pellicola, non c’è niente da temere! Ci siamo qui noi per indirizzarvi verso la strada del rendimento! [No spoiler]

L’ex pilota Ted Striker, interpretato da Robert Hays, ritorna dopo anni su un aereo, nel tentativo di salvare la sua relazione con la hostess di bordo Elaine, dopo i traumatizzanti fatti che l’hanno coinvolto nella guerra in Vietnam. I curiosi passeggeri a bordo del velivolo, protagonisti di alcuni esilaranti passaggi, cadranno vittime di forti indigestioni per via di un piatto a base di pesce servito a bordo, che farà loro perdere i sensi. Ben presto si diffonderà il panico sull’aereo, e l’unico uomo in grado di farlo atterrare, messi fuori uso pilota e co-pilota, è proprio Ted Striker, che avrà modo di dimostrare alla sua ragazza le sue qualità e la sua determinazione a cambiare.   

Di certo non esageriamo nel ritenere che questo film rappresenti uno dei punti più alti raggiunti dal cinema comico degli anni 80’, essendo stato, infatti, molto acclamato dalla critica. Ciò che stupisce è la naturale capacità degli attori di alternare momenti di estrema ironia con espressioni e situazioni tutt’altro che semplici. La scena rappresentata nella foto qui vicino, infatti, è durante la fase di atterraggio, quando la torre di controllo, capeggiata da un comandate tutt’altro che comune, impartisce le istruzioni necessarie per effettuare le dovute manovre di arresto. La pellicola non smette mai di stupire e di far ridere, diventando a pieno diritto un vero e proprio piccolo capolavoro. Ancora oggi molte espressioni del film vengono riprese e decontestualizzate, perché cariche di una piacevole ironia.

Valutazione: 4/5

Francesco Maddaluno

By Editore

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