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È da più di un anno ormai che, a causa della pandemia, la vita scolastica dipende dalla dad: la didattica a distanza. Il modo di affrontarla per gli insegnanti e per gli alunni è di gran lunga differente; la maggior parte dei docenti non la sta vivendo nel migliore dei modi, avendo limitato il contatto con gli alunni e in alcuni casi non avendo raggiunto gli obiettivi posti all’inizio dell’anno. Il discorso cambia un po’ per gli alunni: alcuni preferiscono seguire da casa in totale comodità, altri preferiscono apprendere e vivere la scuola in tranquillità.
Abbiamo chiesto ad alcuni docenti dei licei “Quinto Orazio Flacco” di Portici e“Boccioni-Palizzi ” di Napoli, cosa pensino della dad, del presunto allungamento, e di come si sentano a riguardo.
Come si trova ad insegnare in dad? La preferisce alla scuola in presenza?
“Assolutamente no, preferisco la presenza. Purtroppo però non c’è alternativa.” – docente Maria Carolina Barbato (Q. Orazio Flacco)
“Per niente, non la preferisco. Sfortunatamente è necessaria per tutti” – docente Vanda Coppola (Q. Orazio Flacco)
“Credo che sia un’opzione e una soluzione efficiente, ma non la preferisco alla presenza”- docente Giovanni Iannone (Boccioni-Palizzi Napoli)
Cosa pensa dell’allungamento del calendario scolastico proposto inizialmente dal nuovo Governo?
“Assurdo, inconcepibile. Le scuole non hanno la possibilità di accogliere insegnati e studenti con i calori estivi che ci ritroviamo. Inoltre abbiamo lavorato sodo tutto l’anno nonostante le circostanze, abbiamo diritto alle ferie come anche voi alunni.” – docente Maria Carolina Barbato (Q. Orazio Flacco Portici)
“Tutto il male possibile in merito a questa proposta, non si rendono conto che abbiamo sempre lavorato senza fermarci mai” – docente Vanda Coppola (Q. Orazio Flacco Portici)
“Assolutamente no. La trovo una cosa assurda, abbiamo lavorato dall’inizio dell’anno, non è giusto che ci rimettiamo noi colleghi e voi alunni” -docente Giovanni Iannone (Boccioni-Palizzi Napoli)
È riuscito/a a raggiungere i suoi obiettivi per quest’anno scolastico?
“Abbastanza. Forse non in tutte le classi, ma orientativamente si” -docente Maria Carolina Barbato (Q. Orazio Flacco Portici)
“Non posso lamentarmi, in linea di massima si” -docente Giovanni Iannone (Palizzi-Boccioni Napoli)
“Parzialmente. Non come speravo all’inizio dell’anno” -docente Vanda Coppola (Q. Orazio Flacco Portici)
Qual è la cosa che le manca di più della quotidianità scolastica?
“La possibilità di vedere in faccia le persone, sia colleghi che alunni. Uno scambio di parole spontaneo, ma che sfortunatamente manca soprattutto tra colleghi” -docente Maria Carolina Barbato (Q. Orazio Flacco Portici)
“L’unica vera cosa che manca è il contatto con gli alunni” -docente Vanda Coppola (Q. Orazio Flacco Portici)
“La spontaneità di un dialogo faccia a faccia coi ragazzi” -docente Giovanni Iannone (Boccioni-Palizzi Napoli)
Le risposte dei docenti, orientativamente, sono le stesse. Esprimono uno stato d’animo comune, forse stanco, quasi arreso a questa temporanea situazione.
Ilenia Iannone
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