Il 15 Marzo si è tenuto l’incontro in videoconferenza con il professor Mario Lentano, docente di letteratura latina all’Università di Siena. L’evento è stato trasmesso anche in diretta sulla pagina Facebook dell’Istituto Quinto Orazio Flacco al seguente link: 

https://www.facebook.com/orazioflaccoportici

ll primo dei sei incontri nell’ambito della rassegna #remotopresente è iniziato alle 16:00.

Lentano ha introdotto l’argomento del mito sottolineando come in passato venisse tramandato solo oralmente, con conseguenti deformazioni relative alle storie di dei ed eroi . Soffermandosi sull’Eneide di Virgilio, il professore ha introdotto il tema del suo ultimo libro “Enea. L’ultimo dei troiani, il primo dei romani”, ha sviluppato un parallelismo chiedendo ai ragazzi e ai docenti del “Quinto Orazio Flacco” quale fosse l’unica cosa che hanno in comune i ragazzi dell’età Augustea e i liceali dei giorni nostri. Ha, quindi, fatto notare che sia gli studenti di oggi che gli studenti di allora hanno conosciuto un’unica versione del mito di Enea, quella contenuta nell’Eneide di Virgilio, essendo diventata quest’ultima “…da subito libro di testo nelle scuole, prima ancora che il poeta morisse”. Ma esistono diverse versioni del mito di Enea oltre a quella di Virgilio. Il punto di partenza è sicuramente Omero per il quale Enea è una sorta di “migliore attore non protagonista all’interno dell’Iliade”. Al racconto canonico si sono aggiunte poi altre versioni “che vale la pena di esplorare”. Nell’età dell’imperatore Traiano, ad esempio, un oratore di nome Dione, cosiddetto “dalla bocca d’oro”, narra: “Troia non è mai stata conquistata”. Secondo lui, c’è stata la guerra di Troia, ma è stata vinta dai Troiani e non dai Greci, come ha fatto credere Omero; un’altra variante del mito, completamente diversa sia da quella canonica che da quella raccontata da Dione, ritiene che Enea non si sia salvato dalla guerra per una volontà divina ma per un tradimento e che, dunque, si sia venduto agli Achei, diventando una sorta di “antieroe della storia”. Lentano ha spiegato inoltre che secondo questa variante, erano stati Enea e gli altri traditori come lui ad aprire di notte le porte della città, smontando quindi anche il famoso mito del cavallo di Troia, geniale trovata dell’astuto Ulisse!

I miti, dunque, sono immortali ma fluidi: è questa la sintesi più efficace della videoconferenza che si è conclusa con un interessante dibattito tra l’autore e gli studenti.

Giuseppe De Martino.

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