Quando pensiamo a Babbo natale ci viene in mente un anziano omaccione dalla
folta barba bianca, con un bel cappello e vestiti di colore rosso, un sorriso ben
pronunciato sul volto che riesce a calarsi di nascosto dal camino e a entrare nelle
nostre case dispensando gioia e regali ai più piccini. Ma non è sempre stato così. Un
tempo era rappresentato come un uomo alto e esile, portava un vestito verde e
somigliava più a un folletto che ad un “Babbo”. Non arrivava a Natale ma qualche
settimana prima in sella ad un maestoso cavallo bianco. Ma da dove nasce il vero
mito di Babbo natale? Il mito di Babbo Natale nasce dalla leggenda di san Nicola,
vissuto nel IV secolo, che si festeggia tradizionalmente il 6 dicembre: Secondo una
delle due tradizioni, san Nicola prima di essere ordinato vescovo s’imbatté in una
famiglia nobile e ricca caduta in miseria. Il padre, che si vergognava dello stato di
povertà in cui versava, decise di avviare le figlie alla prostituzione. Nicola,
nascondendosi, lasciò scivolare dalla finestra dell’abitazione dell’uomo tre palle
d’oro (la dote) grazie alle quali l’uomo poté far sposare le figlie e risparmiare loro
l’umiliazione della prostituzione. L’altra tradizione invece racconta come San Nicola
avrebbe resuscitato tre giovanetti tagliati a pezzi e messi in salamoia da un
albergatore. Entrambe le versioni hanno rinforzato la sua immagine di santo
protettore dei bambini che reca loro dei doni di nascosto alla vigilia della sua festa
(nella notte fra il 5-6 dicembre). Le spoglie di San Nicola furono trafugate da alcuni
mercanti baresi nel 1087 e la sua reliquia fu traslata in patria dove in suo onore fu
eretta la basilica di San Nicola di Bari. Come accennato in precedenza il Santa Claus
moderno deriva da San Nicola o Sinterklaas, il nome olandese del personaggio
fantastico derivato dal santo. Gli abiti di Sinterklaas sono ancora quelli del vescovo
di Mira, con tanto di mitra rossa in testa, croce dorata e pastorale. Sinterklaas vola
sui tetti delle case cavalcando un cavallo bianco come quello di Odino mentre i suoi
aiutanti scendono nei comignoli per lasciare i doni ai bambini. E’ probabile che la
tradizione di Sinterklaas sia sbarcata in America insieme ai coloni olandesi che
fondarono New York (originariamente New Amsterdam). Lo spostamento di data
(dal 6 al 25 dicembre) potrebbe risalire alle emigrazioni moderne: i regali spediti per
la festa di San Nicolò ai figli degli emigrati dai parenti rimasti a casa arrivavano con
qualche settimana di ritardo. La prima apparizione di Babbo Natale nella versione
attuale è in una poesia di Clement Clarke Moore del 1823 intitolata «Una visita di
San Nicola» (conosciuta anche come «La notte prima di Natale»), in cui per la prima
volta Santa Claus appare come un buffo signore dalla pancia rotonda e dalle guance
rubiconde che plana sopra i tetti a bordo di una slitta trainata da otto renne e viene
giù dal camino col suo sacco pieno di regali in spalla. Per la sua consacrazione
definitiva bisognerà però aspettare gli anni Trenta e in particolare una campagna
pubblicitaria della Coca-Cola ideata per il periodo delle feste natalizie da Haddon
Sundblom per convincere i consumatori americani che «The Coke» non era solo una
bevanda rinfrescante per l’estate ma si poteva bere tutto l’anno. Fu Sundblom a
dare a Santa Claus le sue fattezze definitive : un vecchio arzillo e paffuto di rosso
vestito, colore non scelto a caso in quanto il rosso è il colore della Coca-Cola, che
entrava in casa per portare dei doni ai bambini ma non resisteva alla “tentazione” di
bersi anche una bottiglietta di Coca-cola.
Giuseppe De Martino