Mer. Mag 15th, 2024

Le 6 lauree italiane più strane del mondo.

di Editore Ott30,2023

Quando si sceglie l’università, in genere si pensa ad una tra le facoltà tradizionali che
racchiudono macroaree come Lettere, Medicina, Ingegneria, Economia,
Matematica, Fisica ecc. Ma negli ultimi anni in alcune università di Italia esistono
corsi di laurea davvero bizzarri che seguono le ultime tendenze delle novità estere in
particolar modo quelle della cucina e della green economy ma non mancano strane
lauree anche in riferimento ad ambiti che non godono di grande notorietà. Ecco
quindi le 6 Lauree italiane più strane del mondo.
Laurea in Viticultura
Legata a un sapere antico e a una produzione made in Italy di eccellenza è la laurea
in Viticultura ed Enologia, che molti atenei propongono. Ci si può iscrivere, per
esempio alla Federico II a Napoli, alla Statale di Milano, alla Cattolica del Sacro Cuore
a Piacenza, all’Alma Mater di Bologna. Si alternano materie scientifiche ed
economiche, dalla fisiologia della vite al marketing. I corsi di studio possono essere
poi completati con la laurea magistrale in Scienze viticole ed enologiche.
Dog sitter?
Gli amanti degli animali possono lanciarsi in un corso di studi dal sicuro sbocco
professionale. A Bari c’è la laurea in Scienze dell’Allevamento, Igiene e Benessere del
Cane e del Gatto. Cosa si può fare dopo? Certamente non solo il dog sitter. Nelle
nostre case vivono oltre 14 milioni di cani e gatti e la «pet economy» ha sempre il
segno «più». A Teramo si può frequentare un corso triennale analogo alla facoltà di
Veterinaria, denominato più genericamente Scienze del benessere degli animali.
Dalla pet therapy ai centri estivi per animali sono tanti gli sbocchi professionali
possibili. Bastano gli studi giusti e un po’ di inventiva.
RICERCATORI DI PACE
Di esperti in peace keeping c’è sempre stata necessità. Ora l’Università di Pisa ha
pensato a un percorso di studi specifici in Scienze per la Pace, con una laurea
triennale e una laurea magistrale. Il primo in Italia di “Peace Studies”, presenti da
circa 50 anni nelle università anglosassoni e nord-europee. Che si voglia fare il
diplomatico o il mediatore culturale, si può cominciare da giovanissimi con un
tirocinio presso organizzazioni internazionali, ong, enti locali e del terzo settore.
LAUREA IN SPETTACOLO…DAL VIVO?

Senz’altro una delle laure più insolite — ma solo dal nome — è quella magistrale in
Discipline dello spettacolo dal vivo, per formare figure professionali «connesse
all’arte scenica». È una delle specializzazioni del Dams ed è l’ideale per aspiranti
critici teatrali, registi, attori con un solido bagaglio culturale. La Sapienza propone la
laurea magistrale in Teatro, Cinema, Danza e Arti digitali. A Roma ci si può
specializzare anche in Scienze della moda, un corso in inglese, che proietta gli
studenti nel mondo dell’haute couture e dell’teatro made in Italy.
Dalla tutela della biodiversità alla conservazione del paesaggio
Sono molti i corsi green cui studenti lungimiranti potrebbero accostarsi. A Palermo,
Torino, Bologna, Pisa, Padova le facoltà di Agraria propongono anche specializzazioni
in Agricoltura Biologica. La Federico II di Napoli ha attivato un master anche in
biodinamica, il metodo di coltivazione che meglio preserva l’equilibrio ambientale.
COMPOSITORI DI JINGLE
Il suono è sicuramente uno dei settori di maggior applicazione per l’informatica. La
Statale di Milano ha attivato il corso di laurea in Informatica musicale, il cui piano di
studi è ibrido, dall’acustica e alle reti di calcolatori. L’Università di Tor Vergata ha
invece un master in Ingegneria del Suono. E c’è anche l’Informatica Umanistica a
Pisa, che sembra un po’ un ossimoro e affianca la formazione classica alla
comunicazione tramite la Rete. Pensate quante sono l possibili applicazioni, dai
prodotti multimediali per la conservazione e la divulgazione del patrimonio storico e
letterario all’e-learning.

Giuseppe De Martino

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