Sab. Lug 27th, 2024

Profit e no profit: quando la sintesi è possibile

In esclusiva per Comete.Info l’intervista ad Alberto Corbino, Presidente della Fondazione Cariello Corbino

Il mondo del no profit, le iniziative del terzo settore e tutto quanto fa business senza profitto richiamano sempre più interesse . Tra le più significative di quest’ ultimo decennio, in particolare da quando la pandemia ha portato il mondo a scoprire strategie di marketing alternative, il sostegno all’imprenditorialità dei paesi in via di sviluppo, specie se portata avanti da persone che affrontano ogni giorno la sfida di una quotidianità difficile ed emarginata. E’ quello che ormai da anno cerca di realizzare Alberto Corbino, con la sua fondazione Cariello Corbino, impegnata in Ruanda e in Congo con i progetti perfettamente illustrati nei siti https://www.mamamzungu.co/ , https://fondazionecariellocorbino.org/it/main-home-italiano/, e https://www.theutopiandandelionproject.com/. La Fondazione Cariello Corbino, nata grazie al desiderio di portare avanti una tradizione di famiglia, spiega Alberto Corbino, docente universitario di economia ed esperto di relazioni internazionali, ha preso il via e continua a sostenersi, essenzialmente, grazie ad un investimento personale, elargito con il proposito di rendere più funzionale ed efficace una beneficenza che vuole tradursi, da semplice carità, in una strategia di imprenditoria attiva. Una lunga esperienza nell’ambito del no profit, e la possibilità di collaborare con alcune delle personalità più brillanti e note nel mondo del mondo del volontariato e delle missioni in Africa, hanno poi fatto il resto.

La redazione di Comete.info ha intervistato Alberto Corbino con l’intento di testimoniare un esempio di impegno civico responsabile e sostenibile. L’incontro ha permesso di raccontare due importanti realtà, la prima della quali, ben consolidata, è relativa al progetto “mamamzungu”, che ha consentito a donne africane affette da albinismo di superare la condizione di estrema emarginazione a cui sembravano condannate per rendersi protagoniste attive di una società di produzione e vendita di saponi naturali artigianali. L’albinismo, ha spiegato Alberto Corbino, soprattutto in alcune zone rurali dell’Africa sud-sahariana è causa di maltrattamenti e gravi forme di emarginazione. I bambini che nascono affetti da tale patologia, addirittura, in alcuni casi, vengono trattati come bestie pericolose, se non come creature abitate da spiriti malefici, e tenuti chiusi in gabbia, o, nei casi meno gravi, emarginati e allontanati da tutti. Per questo, la possibilità di essere accolti in una casa famiglia creata ad hoc, e poter essere assistiti nella fase di formazione e crescita, rappresenta un passo fondamentale nel miglioramento delle condizioni di vita loro e delle famiglie di origine, spesso costrette ad abbandonarli, non potendo permettersi di accudirli in sicurezza. Mentre per i bambini, dunque, la fondazione Cariello Corbino, in sinergia con altre realtà di beneficienza, provvede all’accoglienza e all’istruzione scolastica, per le donne, la cui condizione, in molte zone arretrate dell’Africa, è già molto difficile, provvede ad un percorso di formazione imprenditoriale, al termine del quale esse sono in grado di produrre e mettere in vendita i saponi naturali, le creme e le lozioni per il corpo che il sito https://www.mamamzungu.co/ mette in vendita. La seconda iniziativa, invece, spiega Alberto Corbino, è in fase di organizzazione, e si svolgerà, in parte, nella vicina Castelvolturno (Ce): in questo caso le donne di origini africana arrivate nella provincia casertana aiuteranno nel confezionamento e nella spedizione dei prodotti realizzati nelle terre d’origine, con precedenza proprio ai sapone e ai prodotti naturali realizzati dalle donne albine. Per conoscere meglio i manufatti della sartoria sociale action women, basta accedere al sito http://actionwomen.it/

Chiunque può sostenere queste importanti iniziative, anche semplicemente acquistando i prodotti in vendita, o collaborando con una donazione o con la partecipazione ai progetti della Fondazione Cariello Corbino perché, come ha spiegato Alberto Corbino, ” la beneficienza è contagiosa”.

Valerio Caliendo

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