Ci sono città evacuate in tutta fretta, boschi magici in cui le rocce prendono vita,
luoghi abbandonati dall’uomo in cui la natura ha ripreso il sopravvento creando
scenari spettrali e di intensa suggestione. Ecco qui le città fantasma più inquietanti e
desolate del mondo.
IL PONTE DEL DIAVOLO – BORGO A MOZZANO – LUCCA: Secondo la leggenda, il
ponte fu teatro di un patto tra il suo costruttore, in ritardo sulla consegna dell’opera,
e il diavolo. Il demonio propose lo scambio tra il completamento immediato del
ponte e la vita del primo che vi sarebbe transitato. Il capomastro accettò e vi fece
passare un animale, giocando il demonio, il quale si gettò dal ponte. Il ponte è una
splendida opera di architettura medievale.
ANI – TURCHIA – È una città medievale in rovina situata nella provincia turca di Kars,
vicino al confine con l’Armenia. La città si spopolò a causa delle continue incursioni
di tribù nomadi curde. Oggi è un sito di spettrali e affascinanti rovine.
CONSONNO – LECCO – Il villaggio, detto la Las Vegas di Italia, è opera di un
industriale della zona, che nel 1962, trasformò il borgo nella mecca del gioco e della
perdizione. Nel 1976 una frana isolò completamente il paese, trasformandolo in una
inquietante città fantasma.
GIAPPONE ISOLA HASHIMA – L’isola di Hashima in Giappone è soprannominata
Battelship Island per la sua forma che ricorda una nave militare, Ora è un luogo
spettrale, completamente disabitato da quando sono state chiuse le miniere di
carbone nelle quali lavoravano i suoi abitanti.
CAPPELLA DELLE OSSA – EVORA – PORTOGALLO – Costruita nel XVI secolo, è uno dei
monumenti più noti dell’Algarve. La cappella è lunga 18,7 metri e alta 11,
completamente tappezzata di scheletri umani e “decorata” con teschi e ossa. Lo
scopo è didascalico e si propone di richiamare la mente sulla caducità delle cose
umane.
CINA – COLLINE DI SHENYANNG. Le State Guest Mansions erano state progettate nel
2010 come residenze eleganti per l’alta borghesia cinese. Oggi, i loro unici residenti
sono mandrie di bestiame e occasionali esploratori che si aggirano come fantasmi
tra le verande ad arco e le facciate in pietra di centinaia di ville abbandonate. Quelli
che dovevano essere i garage delle ville abbandonate sono ora adibiti a deposito di
balle di fieno, mentre modeste recinzioni gestiscono le mandrie di mucche tra le
proprietà. “Queste case sarebbero state vendute per milioni, ma i clienti più ricchi
non ne hanno comprata nemmeno una”, ha dichiarato all’AFP un agricoltore di
nome Guo. Le ragioni esatte del fallimento del progetto non sono mai state chiarite,
anche se la gente del posto ha le sue teorie.
KOLAMSCOP – NAMIBIA – Il suo nome significa “la collina di Coleman” e sorge nel
deserto del Namib. Un tempo fiorente città mineraria, si è spopolata dopo la prima
guerra mondiale quando è diminuita l’attività estrattiva dei diamanti ed è stata
definitivamente abbandonata nel 1954. Le abitazioni sono oggi invase dalle dune di
sabbia, che le rende ancora più spettrali.
PARCO DEI MOSTRI – BOMARZO – VITERBO – Concludiamo con questo antico parco,
creato nel 1552 dal principe Vicino Orsini, è un luogo sacro, abitato da gigantesche
sculture di piperino (o Peperino), una particolare roccia vulcanica. Si narra che, di
notte, le rocce prendano vita e che il fantasma del principi si aggiri tra gli alberi.
Giuseppe De Martino