Ven. Ott 11th, 2024

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                                                                                    TAXI DRIVER

Taxi Driver è uno dei film più iconici del cinema degli anni 70’, classificato al 52esimo posto nella classifica dei top 100 capolavori della storia dall’American Film Institute, vincitore della Palma D’Oro nel 76’ al Festival di Cannes, quattro volte candidato agli oscar e conservato nella National Film Registry della Biblioteca del congresso degli Stati Uniti d’America. 

Definirla semplicemente come una pellicola cinematografica sarebbe estremamente riduttivo di fronte alla complessa e destabilizzante trama messa in atto da Martin Scorsese, pluripremiato artista della regia. 

Travis Bickle, interpretato magnificamente da uno straordinario Robert De Niro, è un reduce del Vietnam che soffre di una lacerante insonnia, che lo porta a dedicarsi completamente al suo lavoro da tassista notturno, venendo a contatto con migliaia di persone diverse, ognuna delle quali porta con sé proprie peculiarità e stranezze. Quello di Travis è un personaggio profondamente alienato e depresso, e la strada che lo conduce verso la pazzia sembra quasi inevitabile, nonostante Scorsese inserisca di tanto in tanto piccoli, ma fiochi, bagliori di speranza. 

CURIOSITÀ: 

Si racconta che De Niro, per potersi preparare al meglio alla parte, trascorse più di 12 ore al giorno a guidare taxi, e studiò manuali che descrivevano le malattie mentali, per poter comprendere la situazione psicologica di Travis. Inoltre, il ruolo inizialmente fu proposto a Dustin Hoffman, che però non fu convinto dal progetto di Scorsese. Melanie Griffith, invece, disse di no al ruolo di Iris, successivamente affidato a Jodie Foster. Harvey Keitel rifiutò il ruolo di Tom, affidato a Albert Brooks. In un’iconica scena del film, di cui non parleremo per non compromettere la vostra esperienza, qualora non aveste ancora visto la pellicola, in seguito alla mancanza di un attore secondario, Martin Scorsese si improvvisò attore. 

Francesco Maddaluno

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