“Vogliamo certezza, rientro in sicurezza” è con queste parole che i ragazzi di molte scuole del territorio campano hanno fatto sentire la loro voce. Ragazzi degli istituti come Carlo Levi, Vittorio Emanuele, Quinto Orazio Flacco, Carlo Urbani e Genovesi, protetti da mascherine e rispettosi del distanziamento, si sono riuniti davanti al Palazzo della Regione. Anche coloro che non hanno potuto partecipare fisicamente hanno voluto contribuire alla causa assentandosi dalle videolezioni.

I ragazzi delle scuole superiori chiedono maggiori certezze circa l’esame di maturità, di investire nell’edilizia scolastica al fine di creare aree più ampie, un maggior distanziamento nei trasporti pubblici, più assunzioni del personale ATA, docenti e medici ed infine la creazione di sportelli di ascolto accessibili a tutti. I ragazzi affermano di sentirsi trascurati dal sistema, si considerano dei ragazzi di serie B privati di un loro diritto fondamentale, quello dell’istruzione. Di recente le proteste hanno preso sempre più piede quando nella scuola elementare Zanfagna a Fuorigrotta ben 400 tra docenti, bambini e personale ATA della scuola si sono dovuti sottoporre al tempone dopo che 18 alunni sono risultati positivi al coronavirus.

Già alla fine delle vacanze natalizie genitori, docenti e ragazzi si sono riuniti in piazza Mazzini dopo la notizia da parte del presidente della regione Campania, Vincenzo de Luca, di far slittare nuovamente la riapertura delle scuole. “È l’ennesimo attacco al diritto all’istruzione senza giustificazione motivata o evidente rispetto alle decisioni prese a fine dicembre sulle prime classi delle scuole elementari. La Campania è l’unica regione italiana in cui le scuole sono chiuse da metà ottobre” è così che un docente si sfoga davanti a dei giornalisti.

Dunque studenti e studentesse chiedono un rientro scolastico diverso da quello di settembre, di investire sulle strutture che “cadono a pezzi”. Il presidente della regione Campania a seguito di numerose segnalazioni di assembramento fuori le scuole elementari e medie si rivolge ai sindaci dei singoli comuni: “I sindaci predispongano i controlli” aggiungendo infine di preparare una squadra di vigili fuori le scuole. Fino ad ora solo le scuole primarie di primo e secondo grado sono rientrate nelle aule scolastiche, è stata data la possibilità ai presidi di organizzarsi liberamente, nonostante ciò l’indice dei contagi è salito e sui social girano foto di gruppi di ragazzi fuori ai cancelli delle scuole o nei bus scolastici.

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