Lukaku sarà un giocatore del Chelsea dalla prossima stagione. Affare da 115 milioni con Zhang, record assoluto in Italia per quanto riguarda le cessioni. Il Re di Milano deposita scettro e corona al Meazza e prepara le valigie per la partenza, nel frattempo i tifosi chiedono spiegazioni. Quella di Conte era una favola fin troppo bella per poter durare nel tempo, eppure era quello che i supporters neroazzurri desideravano per tornare a dettare le regole del calcio italiano. La società è in forte crisi, dalla Cina il piano risulta chiaro: tagliare gli stipendi del 20% e recuperare liquidità per ripagare prestiti e debiti vari. Prima Conte, che mai avrebbe accettato una situazione del genere, poi Hakimi, ed ora Big Room. Come se non bastasse la società inizia a spaccarsi: Marotta aveva dato la sua parola d’onore che il matrimonio tra il club e Romelu non sarebbe finito, finendo poi per trovarsi nel bel mezzo di un ciclone che non sembrerebbe intenzionato a risparmiarlo. “Non ho intenzione di rimanere a fare il liquidatore”, aveva detto qualche mese fa. Ma ad oggi nessuna notizia da parte dell’AD su una possibile dimissione. Inoltre, da quei 115 milioni va sottratta un bel po’ di liquidità: innanzitutto va pagata la clausola di rivendita al Manchester United, ovvero il 6% (6,9 milioni), poi i contributi di solidarietà ai club che aveva tesserato il belga tra i 12 ed i 23 anni, quindi un altro 5%, e le rate per l’acquisto del giocatore, ancora non del tutto evase dalla società. In sintesi, dalla cessione di Romelu il club ha guadagnato sui 65 milioni. I neroazzurri avevano provato a salvarsi in corner con l’adesione al progetto SuperLega, per poi rimanere a bocca asciutta quando quest’ultimo è miseramente fallito, così come d’altronde tutte le altre strategie messe in campo. 

Ad attendere Lukaku a Londra c’è un maxi stipendio di 12 milioni + 3 di bonus. Per il gigante belga i neo campioni d’Europa rappresentano una garanzia maggiore rispetto a quella che attualmente avrebbe a Milano per via di questo periodo di transizione finanziaria che vedrebbe la necessità di ottenere liquidità. La sua scelta è stata aspramente contestata dai tifosi, in particolar modo dopo il suo giuramento d’amore. Ma Romelu non è e non sarà il primo ad unirsi al “club dei traditori”. Ad oggi il mercato è veloce ed incontrollato. Sempre più tifosi rimangono delusi dalla caduta dei propri miti, che più che calciatori ormai sono divenuti merce di scambio. Se c’è una parte senza responsabilità in questa storia, quella è sicuramente rappresenta dai tifosi. Per il resto sia club che giocatore hanno grandi colpe. Ma come si suol dire, “Morto un papa se ne fa un altro”, e la speranza di una rinascita non finisce mai. 

Francesco Maddaluno

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