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L’ITALIA SUL TETTO DEL MONDO: JACOBS E TAMBERI SCRIVONO LA STORIA NELL’ATLETICA A TOKYO 2020

Oggi, domenica 1 agosto 2021, sarà una data da ricordare per lo sport italiano, ma anche e soprattutto per l’Italia in generale. I momenti che abbiamo vissuto saranno i classici “dove eri e cosa facevi a quell’ora?” o “Io c’ero”. Lamont Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi hanno vinto rispettivamente i 100 m e il salto in alto dell’atletica, due tra le gare più prestigiose e iconiche dei Giochi olimpici, portando nella nostra penisola a forma di stivale 2 ori pesantissimi. Quella di Jacobs è stata una vera e propria impresa che ha dell’incredibile: ha infranto nelle batterie il record italiano (che precedentemente apparteneva proprio a lui), poi nelle semifinali ha migliorato ancora il suo record e ha conquistato quello europeo, arrivando in una finale storica per l’Italia dato che nessun velocista azzurro ci era mai riuscito. Tutto ciò non gli è bastato, ed è andato a vincere l’oro contro ogni aspettativa. Un miracolo sportivo, la trama di un film scritto da un gran regista. Marcell, infatti, prima di quest’anno, non ha mai conseguito risultati di rilievo a livello internazionale, poiché a mondiali ed europei non era mai avanzato oltre le semifinali. La svolta c’è stata proprio quest’anno con la vittoria ai minori mondiali indoor, ma soprattutto avendo acquisito una condizione strepitosa che non aveva mai avuto prima e che da “underdog” lo ha portato a compiere l’impresa di oggi. Marcell Jacobs è stato il Davide che ha battuto i Golia degli USA, del Canada e della Giamaica, contro i quali aveva sempre perso. Una storia emozionante per tutti gli amanti dello sport e soprattutto per tutti gli italiani. Un’impresa storica che raggiunge o supera anche quella di Pietro Mennea nei 200 o quella dei fratelli Abbagnale nel canottaggio. L’Italia si ritrova dal non essere mai stata rappresentata nella gara regina dell’atletica e delle Olimpiadi ad essere la prima nazione a vincerla dopo il dominio dell’ultimo decennio di un certo Usain Bolt. Il nuovo eroe italiano è nato nel 1994 a El Paso (Texas, USA) da padre statunitense e madre italiana, che lo riportò in Italia con lei dopo neanche un mese di vita, dopo la separazione con il marito. Cresciuto nella vita e nello sport a Desenzano del Garda, oggi vive a Roma dove si allena con la squadra della Polizia di Stato, le Fiamme Oro. Una vita tormentata per non aver mai conosciuto il padre con il quale sembra essersi avvicinato recentemente: “ << Con mio padre non è ancora tutto risolto però almeno adesso ci parliamo: il traduttore di Google mi dà una mano con l’inglese…>>”. Anche la storia dell’altro grande vincitore di oggi è da romanzo. Gianmarco Tamberi, infatti, riesce a conquistare l’oro nel salto in alto dopo anni di sofferenza e sfortuna. L’altista delle Fiamme Oro, ex Fiamme Gialle, sin da bambino e da ragazzino ha coltivato il suo sogno, risultando tra i giovani più promettenti. L’esordio olimpico a Londra 2012, però, non fu positivo soprattutto per la giovane età e per l’inesperienza. Rio 2016 sembrava la sua grande opportunità, arrivava a questo appuntamento anche da favorito, fino al grande dolore dell’infortunio. Momenti terribili per il classe 1992 di Civitanova Marche, che non si è perso d’animo e si è allenato ogni giorno pensando all’Olimpiade di Tokyo. Il destino, in effetti, è stato crudele con lui, dato che proprio l’Olimpiade che tanto aspettava era stata posticipata per la pandemia e anche quest’anno non si è stati sicuri del suo svolgimento. Alla fine però Gianmarco ha coronato il suo sogno: è riuscito a vincere l’oro. Un ex aequo con il qatariota Barshim, vittima dello stesso infortunio di “Gimbo”. I due sono stati protagonisti di un grande e commovente festeggiamento insieme e di simpatici siparietti durante le interviste. Dunque una giornata memorabile soprattutto perché ci ha regalato i veri e i sani valori ed emozioni dello sport e del fair play. Dopo un fine settimana con 5 medaglie di bronzo e 1 d’argento, dunque, con questi 2 ori l’Italia raggiunge il 9º posto nel medagliere, del quale  la Cina è sempre a capo.

Carmelo Galdieri

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